La fame non va in ferie: in fila per il cibo.

 

Almeno quelle che si sono messe in fila, ma dietro quei volti scolpiti dalla sofferenza,ci sono anche quelli della famiglia, più o meno numerosa, che aspetta che la madre o il padre, portino la “spesa” a casa e preparino un piatto di pasta al sugo o ciò che oggi è stato messo in quel “sacchetto”.

 

Non è facile, ogni giorno, accumulare le derrate alimentari che occorrono, pur tenendo conto che la generosità dei sassaresi è certamente tanta. Eppure, dice Aldo Meloni, con un tono amaro: «Si potrebbero evitare gli sprechi e sfamare molta più gente». Perchè sprecare cibo è come affamare i poveri, avverte Papa Francesco. Quante volte apriamo il frigorifero di casa e ci rendiamo conto che lo yogurt o le uova stanno per scadere: o le consumiamo subito o finiscono nella pattumiera. Immaginiamo però quanta merce deperibile i supermercati sono costretti a eliminare perchè la data di scadenza non ne consente più la vendita. «Il giorno prima della scadenza chiamate noi - incita Aldo Meloni -. Quei prodotti li ritiriamo e li distribuiamo in poche ore. State certi che non si butterà via niente e si farà del bene a tante famiglie».

 

Un appello che il presidente della Fraterna Solidarietà rilancia alle grandi catene della distribuzione organizzata, sottolineando che «la beneficienza si scarica dalle tasse». Come dire che il supermercato non subirà aggravi nei bilanci. Anzi.Finora a rispondere a questo appello sono stati talvolta Carrefour, o Conad o Ld. E allora, Meloni continua a scuotere da questa indifferenza, ma sempre col sorriso aperto.

 

E soprattutto valutando di minuto in minuto come cambiano e crescono i bisogni. Certo, la sopravvivenza è spesso rappresentata da un piatto di pasta o un po’ di pane. Ma come fa una famiglia a vestirsi se in casa non c’è un reddito? «Distribuiamo ogni anno non meno di 100 mila pacchi: dalle mutande alle scarpe, giacche o cappotti». Indumenti usati, ma talvolta ancora con l’etichetta: dipende dalla generosità del donatore.

 

E poi, non si può avere pane e non poterlo mangiare perchè non si hanno i denti. Ed ecco che alla Casa della Fraterna Solidarietà si è pensato anche a questo: qualche anno fa, grazie alla disponibilità di alcuni dentisti, è stato aperto un ambulatorio e a maggio è stata consegnata la 300esima dentiera gratuita a un pover’uomo che si è detto rinato e non smetteva di ringraziare i suoi benefattori.

 

Non solo, con lo stesso spirito è nato anche l’ambulatorio per le ecografie, sempre a titolo gratuito. E adesso? Meloni continua a macinare idee:«Come si fa a lasciare una famiglia di otto persone, senz’acqua o senza luce o senza una stufa per scaldarsi perchè non può pagare le bollette. Né curarsi. Non è umano». Così, il fondatore della onlus sta mettendo in piedi un sistema per trovare risorse e pagare le bollette ai più indigenti.

 

«Lavoreremo a stretto contatto con i Servizi sociali - dice Aldo Meloni -. Quante persone vengono a chiedere soldi. Noi non offriamo denari, ma pagheremo le bollette. Non possiamo dare lavoro e case, ma quello che possiamo lo facciamo». E intanto si avvicina il pericolo che la Casa debba trovare un altro alloggio: lo stabile dell’ex questura appartiene alla Provincia, ma è in dismissione. Che succederà? (v.m.)

 

 


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