Abiti in cambio di cibo nel negozio solidale

 

Che la situazione della povertà cittadina si stia aggravando lo dicono i tristi numeri registrati dalla Casa della Fraterna Solidarietà. In un anno sono stati consegnati 150mila sacchetti di prodotti alimentari e 100mila capi di vestiario. E ancora: «Abbiamo pagato bollette di luce, acqua, e bombole di gas per le famiglie per un totale di 50mila euro, sostituendoci al Comune che a sua volta si è trovato in difficoltà perchè i fondi stanziati per l’assistenza sociale si sono rivelati insufficienti ».

 

Conferma arrivata anche dal vicesindaco Gianni Carbini, presente ieri alla presentazione dell’iniziativa. «Con l’aumento delle povertà il capitolo di spesa previsto, pur senza aver subito tagli, non basta a soddisfare le richieste – . Perciò ben vengano attività meritorie come quelle della Casa della Fraterna Solidarietà. Intanto il mio assessorato all’Ambiente si sta attivando perché possa partire all’ecocentro di via Ariosto, il centro di riutilizzo di oggetti di cui ci si disfa, ma che invece possono essere usati se recuperati».

 

L’apertura del Vintage Solidarity Shop la prossima settimana è solo il primo passo. L’associazione guidata da Meloni punta ad allargare a tutta la rete commerciale cittadina lo scambio “abiti per cibo” e a recuperare oggetti, dalle carrozzine per bambini ai mobili, che ancora possono servire. Il portone di Corso Margherita di Savoia ogni giorno si apre per dare aiuto a chi chiede. Ma occorre che tutti collaborino.

 


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