Stroke Unit, un’eccellenza dove mancano i posti letto

Pochi letti. «Dal 2009 - afferma il presidente Aldo Meloni - il reparto funziona con sei letti mentre il bacino di utenza, circa 500mila persone, e le stesse disposizioni della Regione, dicono che i letti dovrebbero essere almeno dieci. Lo stesso vale per i medici, a oggi quattro, che per offrire un servizio completo dovrebbero essere almeno il doppio ». Non bisogna dimenticare che nel reparto guidato da Antonio Masia fin dall’apertura si pratica la trombolisi, (68 interventi nel 2014 contro i 32 del 2013),un terapia a base di un farmaco capace di sciogliere il coaugulo che si è formato nel vaso sanguigno. Più si somministra precocemente, più la trombolisi contrasta gli effetti dell’ictus cioè l’ischemia a danno del cervello. E dal 2014 si è aggiunta anche una terapia meccanica che consente in sostanza di “stappare” l’arteria con una sonda, ancora più efficace.

Pazienti portati alla Aou. Tra i problemi segnalati la mancanza delle guardie mediche nel reparto ventiquattro ore su ventiquattro e anche l’impossibilità, per quanto riguarda la pratica della terapia meccanica, di usufruire di una sala adatta (se non fosse per alcuni modesti adeguamenti) messa a disposizione dell’Unità coronarica che si trova proprio accanto alla Stroke Unit. Al momento, infatti, per eseguire la terapia i pazienti devono essere spostati nel reparto di Radiologia dell’Azienda ospedaliera universitaria , dove gli angiografisti si sono resi disponibili a effettuare la terapia.

Sala per la terapia. Sono loro stessi ad aver manifestato la possibilità di spostarsi al secondo piano del Santissima Annunziata per effettuare la terapia meccanica nella sala dell’Unità coronarica, l’unica appunto che contiene le apparecchiature necessarie per il procedimento.

Piccoli passi. Pieno accordo con il responsabile Pierfranco Terrosu, tanto che ora comemanca soltanto l’autorizzazione della direzione ad eseguire i lavori di adeguamenti. Insomma, piccoli passi che consentirebbero di salvare tante vite da una malattia che colpisce in Italia ogni tre minuti e lascia tante troppe famiglie alle prese con gravissime invalidità.

 


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