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La fame non va in ferie: in fila per il cibo.

la fame non va in ferie in fila x il cibo miniaturaLa fame non va in ferie: Aldo Meloni, fondatore della Casa dellaFraternaSolidarietà,ne ha fatto un motto di questa frase. Ma basta vedere la fila che si forma, ogni giorno, anche in questo periodo ferragostano, di fronte alla onlus di corso Angioy,per capire che la fame non dà tregua.

 

La povertà cresce, qui c’è una città dolente, i bisogni aumentano e per sopravvivere ci si mette in fila e si aspetta il proprio turno per ricevere i beni di prima necessità. Ogni anno si confezionano qui almeno 150.000 “sacchetti di cibo quotidiano”. Anche in questi giorni, con la città semideserta che si riversa al mare, vengono distribuiti quotidianamente tra i 350 e i 400 o più sacchetti di alimenti: pasta, pelati, olio di semi, tonno in scatola o ciò che i volontari della Casa sono riusciti a reperire per offrire un sostentamento quotidiano anche a cinquecento persone.

Lotta alla povertà, tra i volontari un piccolo esercito di studenti: «Prima ci sentivamo inutili»

SASSARI. «Sei un angelo senza le ali. Quando senti frasi del genere non importa se alla fine del mese arriva lo stipendio. Quello che importa è tornare a casa sapendo di avere aiutato qualcuno. Da quando faccio il volontario alla Casa della Fraterna Solidarietà mi sento finalmente utile». Luigi è uno studente che frequenta i corsi serali delle scuole superiori Industriali. Dopo avere passato qualche ora sui libri, trascorre parte della sua mattinata tra le stanze del casolare di Corso Regina Margherita. Insieme ad altri giovani prepara i sacchetti da distribuire alle persone in difficoltà, butta la spazzatura e raccoglie le cassette degli alimenti.

«Ci siamo avvicinati alla Onlus per pura curiosità. Mentre andavamo al mare - ricorda Gianluca - abbiamo notato una fila lunghissima. Immediatamente ci siamo resi conto di quello che accadeva edopo qualche mese abbiamo bussato alla porta del centro gestito da Aldo Meloni. All'inizio eravamo in quattro, ora siamo venticinque». I ragazzi che frequentano la Casa della Fraterna Solidarietà aumentano di settimana in settimana. Ognuno di loro è qui per dare un senso alle proprie giornate. Come stipendio ricevono un sorriso, nulla di più. Eppure, da quando hanno scoperto questo micro cosmo, si sentono molto più ricchi. «Ho iniziato a fare volontariato grazie al consiglio di un'amica - afferma Gabriele. Ogni volta che c'è bisogno del mio aiuto, il presidente mi chiama e io cerco di ripagare la fiducia. Faccio di tutto, dalla raccolta dei vestiti alla distribuzione dei sacchetti. In cambio non chiedo nulla: cercho solo di aiutare il prossimo». 

 

Tra una chiacchiera e l'altra i ragazzi scherzano tra loro con la leggerezza tipica dei ventenni. Si prendono in giro, si danno pacche sulle spalle e ridono per ogni cosa. Forse non si rendono conto di quanto sia importante quello che fanno ogni mattina: sacrificare parte della giornata per aiutare gli altri. E va bene così perchè, probabilmente, la chiave di questo impegno risiede proprio in questa spensieratezza.

 

Sassari, una città sempre più povera Ora ci si picchia per un tozzo di pane

SASSARI. L'attesa è lunga. La fila davanti ai portoni della Casa della Fraterna Solidarietà inizia già alle otto del mattino. Nelle ultime settimane, insieme alla crisi, è cresciuta anche la tensione. Per evitare zuffe e battibecchi, il presidente dell'associazione, Aldo Meloni, ha assoldato quattro guardie zoofile. Ogni mattina arrivano in corso Regina Margherita per controllare che tra le 500 persone che aspettano, non si verifichino gesti violenti. L'apprensione si placa solo alle 11, quando i volontari aprono i cancelli. I pacchi preparati con pazienza durante il corso della mattinata finiscono in pochi minuti. Qualcuno aspetta la fine della distribuzione sperando di ricevere una seconda busta con dentro pane, olio, sugo e pasta. Ma le richieste sono tali da non consentire il Sul marciapiede sfilano soprattutto sassaresi: giovani e meno giovani. Gli extracomunitari in fila sono pochi, pochissimi. Un segnale chiaro che indica le difficoltà economiche che stanno soffocando questa città.

 

La fila non si esaurisce qui. Da qualche settimana il centro di carità offre un servizio domiciliare per i nuovo poveri: tutte quelle persone piombate improvvisamente in uno stato di indigenza che, pur di non farsi vedere in fila, preferirebbero morire di fame. Decine e decine di famiglie che dopo avere chiuso l'attività si sono trovate senza i soldi per mangiare. «Vorremmo che questo servizio – spiega Aldo Meloni – diventasse una realtà costante. Abbiamo il dovere di aiutare anche questa nuova categoria di sfortunati. Ma i nostri progetti non si esauriscono qui. Ci piacerebbe erogare dei piccoli prestiti a tasso zero per permettere alle persone in difficoltà di pagare le bollette e le spese primarie. I soldi potrebbero essere restituiti in piccole rate. Chissà se ci riusciremo: bisogna trovare i soldi, mettere in piedi un'organizzazione efficiente e chiedere i permessi all'Amministrazione Comunale. Per ora rimane un sogno ma non ci perdiamo d'animo».

 

Il micro cosmo della Casa della Fraterna Solidarietà è nato grazie alla volontà di pochissimi soci e col tempo ha messo le sue radici in tutta la città. Il livello di solidarietà raggiunto è alto ma non ancora sufficiente. Affinché tutti i bisogni possano essere soddisfatti, è necessaria una beneficenza maggiore. «Abbiamo bisogno di carrozzelle, passeggini, vestiti, scarpe e soldi. Perché senza i soldi si riesce a fare poco. Chiunque sia interessato ad aiutare il centro di carità può fare un bonifico o versare il suo 5 per mille nelle nostre casse». In questa corsa alla solidarietà, un aiuto arriva dalla grande distribuzione. Carrefour e Conad sono i marchi più attivi. Piuttosto che buttare i prodotti in scadenza, li portano nelle sale di Corso Regina Margherita. L'aiuto maggiore, però, continua ad arrivare dai panifici cittadini: solo Cesaraccio prepara ogni giorno più di 100 kg di pane da dare in beneficenza. «Un aiuto che ci ha permesso di iniziare questa avventura – conclude Meloni – e di portarla avanti fino a oggi».

 

Casa della Fraterna Solidarietà: e le dentiere sono già trecento

Sassari - E sono trecento dentiere. La Casa della Fraterna Solidarietà onlus venerdì mattina ha festeggiato l'importante traguardo tagliato dopo circa due anni da quando è partito il servizio di assistenza odontoiatrica. «È davvero un momento di gioia per tutti noi. È bello sapere che qualcuno non passerà tutta la vita da sdentato perché non può permettersi di spendere 2500-3mila euro per farsi fare una dentiera! Ringrazio tutti i volontari e coloro che ci hanno permesso di raggiungere questo risultato», ha sottolineato con soddisfazione il presidente della Casa delle Fraterna Solidarietà di corso Regina Margherita a Sassari, Aldo Meloni, che in occasione di un incontro con operatori e volontari, aperto alla stampa, ha ringraziato quanti hanno garantito aiuto e sostegno anche economico. Adesso parte un nuovo servizio, grazie all'impegno del dottor Marcello Carboni. «Inauguriamo il secondo ambulatorio, che garantirà ecografie gratuite. Nella migliore delle ipotesi la sanità pubblica garantisce un'ecografia dopo sette mesi», ha detto Meloni. All'incontro erano presenti anche la presidente dela Provincia Alessandra Giudici, l'assessore comunale alle Politiche Sociali Michele Poddighe, il vicepresidente della Casa della Fraterna Solidarietà Carlo Sardara ed il direttore generale della Asl sassarese Marcello Giannico.
 
Le dentiere, inizialmente (le prime 40-50), sono state realizzate per intero grazie all'Andi, l'associazione nazionale dentisti. «Poi c'è stato il miracolo: abbiamo trovato Gavino Dettori, odontotecnico, che adesso lavora più per la Casa che per se stesso. Viene qui, insieme alla figlia, 2-3 volte a settimana», ha raccontato Aldo Meloni.

Le dentiere, inizialmente (le prime 40-50), sono state realizzate per intero grazie all'Andi, l'associazione nazionale dentisti. «Poi c'è stato il miracolo: abbiamo trovato Gavino Dettori, odontotecnico, che adesso lavora più per la Casa che per se stesso. Viene qui, insieme alla figlia, 2-3 volte a settimana», ha raccontato Aldo Meloni.
 
Ma alla Casa della Fraterna Solidarietà si va tutti i giorni (tranne i festivi) soprattutto a ritirare il "sacchetto della solidarietà". «La fame, lo ricordo sempre, non va in ferie. Da sette anni, Cesaraccio ci garantisce quotidianamente 100 kg di pane. Ma si sono poi aggiunti Ballarini, i due Calvia, Cuccaru di Bonnanaro e Fedeli di Osilo», ha detto ancora Meloni. Adesso parte la convenzione con la Conad ed il sacchetto sarà più ricco. Recente anche il rapporto con il programma regionale Alimentis.

Coloro che passano alla Casa della Fraterna Solidarietà rimangono rigorosamente anonimi. «Delle 500 famiglie che vengono non vogliamo sapere niente sotto il profilo della personalità né circa le loro idee. E poi abbiamo anche gli abiti che distribuiamo. Facciamo grande concorrenza ai cassonetti gialli. In un anno tra scarpe ed abiti riusciamo a trattare oltre 100mila capi». Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla padrona di casa, la presidente della Provincia Alessandra Giudici. I locali dell'ex questura sono infatti di proprietà dell'Amministrazione provinciale. «La solidarietà è una malattia contagiosa. Speriamo che nessuno trovi mai una cura», ha detto la presidente Giudici.

«Credo che i livelli di solidarietà che esprima questo Paese siano tra i più alti a livello globale. Il 5 per cento del Pil è prodotto dal terzo settore», ha commentato l'assessore comunale Michele Poddighe. «La verità è che c'è una situazione di disagio economico che non eravamo abituati a conoscere. Subito dopo la guerra, i bambini di Castelsardo, dove sono cresciuto, erano senza scarpe. Allora però era un modello di società omogeneo. Nel 2000 avevamo un 8 per cento di povertà in Sardegna; adesso a Sassari la povertà arriva al 22 per cento di povertà», ha detto Poddighe, che ha concluso citando un detto popolare: «Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti. Aldo Meloni ha messo insieme questi due elementi».

«La crisi porta spesso ad avere una visione distorta sulle istituzioni, a cui si chiede un intervento, come i ricoveri negli ospedali, spesso legati a difficoltà di integrazione sociale», ha detto il direttore generale della Asl, Marcello Giannico. Gli ospedali vengono spesso visti come ultima spiaggia per un aiuto. In un reparto per acuti, per esempio, un uomo è rimasto per un anno perché non sapeva dove andare a vivere. Stesso discorso per le residenze sanitarie, le rsa: sono sature, piene al 100 per cento, dove mettere le persone dimesse? «Ben vengano iniziative come queste della Casa della Fraterna Solidarietà. Dare da mangiare ad una persona significa non trovarsela al pronto soccorso, dove spesso si presentano individui con problemi di integrazione sociale. Più servizi come questo ci sono più la Asl riesce a funzionare meglio».

Due infine le ultime novità da parte dei generosi volontari sassaresi. L'Aispava, ovvero le guardie zoofile provinciali, garantiranno i loro servizi, anche di sorveglianza della sede di corso Margherita di Savoia. E poi gli studenti che hanno dato e continuano a dare una mano. Sono arrivati 25 studenti universitari che a chiamata hanno risolto tanti problemi. E i ragazzi dell'Itas di via Porcellana, mandati dalla scuola per 6-7 settimane a turno: hanno così potuto vedere direttamente come funziona il volontariato. Tutto questo si aggiunge ai servizi di consulenza legale e di difesa dei propri diritti fornita da altri volontari (commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro) nei giorni dedicati durante la settimana. (lufo)

Alla Casa della Fraterna Solidarietà di Sassari ecografie gratuite per gli indigenti

La Casa della Fratena Solidarietà apre un ambulatorio per offrire ecografie gratuite a chi versa in situazioni di disagio economico. Lo ha annunciato Aldo Meloni, presidente della Onlus che ha sede a Sassari in corso Regina Margherita, lo scorso 3 maggio con una conferenza stampa cui hanno preso parte Carlo Sardara vicepresidente della Casa, Alessandra Giudici, presidente dela Provincia, Marcello Giannico, direttore generale della Asl, Michele Poddighe, assessore comunale alle Politiche Sociali.
A garantire il nuovo servizio sarà Marcello Carboni, medico sassarese che sognava di andare a fare volontariato in Africa e che invece ha deciso di prestare la sua opera in città a favore delle tante persone in stato di bisogno.


Per chi vive in povertà, infatti, l'urgenza di una ecografia si scontra con i tempi non certo rapidi del Centro unico di prenotazione dove l'attesa per effettuare questo tipo di esami può durare anche un anno. Non esattamente la tempestività adeguata per chi, obiettivamente, non può aspettare né può rivolgersi al settore privato.
La presentazione del nuovo ambulatorio è stata anche l'occasione per festeggiare la consegna della trecentesima dentiera in poco più di due anni, servizio anch'esso destinato a chi non può permettersi di pagare il ticket del servizio sanitario, inarrivabile per chi non ha reddito. Alla Casa della Fraterna Solidarietà le dentiere vengono invece fornite gratuitamente grazie alle donazioni che consentono di acquistare i materiali necessari e al team di odontoiatri e odontotecnici, che dedica tempo e professionalità a questo fondamentale progetto.


Aldo Meloni ha poi fatto il punto sulle altre attività della Casa, a cominciare dalla distribuzione quotidiana a circa cinquecento persone di  alimenti di prima necessità. Un'attività impegnativa che non conosce sosta nemmeno ad agosto, “perchè la fame non va in vacanza”  sottolinea Meloni, e che coinvolge i tanti volontari che prestano la loro opera e i commercianti che donano ogni giorno derrate fresche e di qualità.

 

Una distribuzione che avviene senza richiesta di dati anagrafici al destinatario. Un anonimato che vuole essere una protezione della dignità di chi non è abituato a chiedere e a mostrarsi in stato di difficoltà, di chi in sostanza si vergogna di andare a mangiare nelle mense pubbliche. “Senza contare - ha sottolineato Aldo Meloni - che una famiglia, magari con bambini in fasce, ha difficoltà a recarsi in una mensa e ha il diritto di mangiare a casa sua”.

Altrettanto importante e frequentato il servizio di distribuzione di vestiario che avviene ogni martedì e giovedì feriale dalle 16 alle 18. Abiti per tutte le età, le stagioni e le occasioni, ci sono perfino quelli da cerimonia, e per tutte le taglie, tutti nuovi o in ottime condizioni. E poi accessori per neonati e per la prima infanzia: carrozzine, passeggini fasciatoi, lettini.
Prosegue inoltre il servizio  offerto dal Centro per la tutela dei diritti delle persone in stato di difficoltà, varato lo scorso novembre, che vede all'opera uno stuolo di professionisti - avvocati, commercialisti, consulenti – in grado di aiutare chi, afflitto dal  disagio economico e sociale, non riece ad affrontare problemi burocratici e legali di varia natura.
Un ventaglio di servizi dunque, quello offerto dalla Casa della Fraterna Solidarietà, sempre più ampio e prezioso per la città in un momento di crescita esponenziale delle nuove povertà, che si regge col sostegno di privati cittadini, nonché della Provincia di Sassari proprietaria dei locali dell'ex Questura in cui ha sede la Onlus.


Fra l'altro, come hanno notato sia l'assessore Poddighe sia il direttore della Asl Giannico, l'opera della Casa integra i servizi delle strutture pubbliche in un momento in cui queste sono soggette a tagli e difficoltà finanziarie. Un motivo ulteriore per contribuire con offerte a favore di un punto di riferimento sempre più irrinunciabile per Sassari.


Giova perciò ricordare che si può destinare alla Casa della Fraterna Solidarietà il 5 x mille, indicando nella dichiarazione dei redditti il codice fiscale 02182340907, oppure  effettuare  donazioni dirette presso il Banco di Sardegna, tramite il numero Iban
IT07I0101517203000070041264 o presso la Credem, Iban IT41E0303217200010000000047.

La nostra storia

La nostra storia è semplice. Nel 2006, durante una cena fra amici, fu fatto rilevare che l’eccesso di cibo, al limite dello spreco, era un’offesa alla povertà la cui crescita stava assumendo dimensioni allarmanti anche a Sassari.
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Noi siamo volontari

Il nostro volontariato è contraddistinto dalla totale gratuità delle prestazioni e nell’assoluta apoliticità e aconfessionalità nella nostra operatività. Il rispetto nei confronti dei nostri fratelli in stato d’indigenza permanente o temporanea, è assoluto. Leggi

 

Dentiere

Dal mese di giugno 2012 abbiamo attivato nella sede in C.so M. di Savoia n.6 a Sassari, un laboratorio per l'installazione gratuita delle protesi dentarie. Il Martedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00 un volontario, è a disposizione per concordare gli appuntamenti. Vai