
Ogni giorno qui si sfamano 300 famiglie. L’emozione del fondatore Aldo Meloni: «Siamo cresciuti noi e anche la povertà»
di Luca Fiori - La Nuova Sardegna - 17 novembre 2024
Sassari «Siamo cresciuti, abbiamo migliorato il servizio anno dopo anno e cercato di allargare il ventaglio di prestazioni - da offrire gratuitamente a chi si ci tende la mano - ma purtroppo dobbiamo costatare che insieme a noi è cresciuta anche la povertà».
La Casa della Fraterna Solidarietà diventa maggiorenne e nel festeggiare i diciotto anni della fondazione della onlus da lui creata nel 2006, Aldo Meloni non riesce a trattenere l’emozione, ma poi davanti al sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, al commissario della Città metropolitana di Sassari Gavino Arru, alle assessora regionale al Lavoro Desirè Manca e a quella comunale alle Politiche, servizi di Coesione sociale e pari opportunità, Lalla Careddu, l’anima di questa macchina da guerra che ogni giorno sfama circa trecento famiglie in difficoltà, trova il modo di ricordare alla politica che in città c’è una grossa fetta di popolazione che senza questo tipo di assistenza sarebbe perduta. «Negli ultimi mesi – spiega Meloni – siamo arrivati a pagare circa 3000 euro al mese per le bombole che portiamo nelle abitazioni di chi altrimenti non potrebbe cucinare e grazie alla convenzione con due farmacie cittadine, riusciamo a coprire le spese sanitarie di chi purtroppo non ha i soldi per acquistare i farmaci prescritti con le ricette bianche. Per questo servizio – spiega Meloni – spendiamo altri 2000 euro ogni mese».
A tutto questo vanno aggiunti gli altri servizi che la squadra di volontari garantisce ogni mattina dal lunedì al sabato. E poi ci sono i capi di abbigliamento che ogni mercoledì vengono consegnati a chi ha difficoltà anche a comprarsi una maglietta. E da dodici anni anche le dentiere, installate gratuitamente a chi non poteva più neanche masticare. Ieri mattina nel corso della cerimonia organizzata per il diciottesimo compleanno della onlus, è stata installata dentiera numero 1500. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiega con orgoglio Aldo Meloni – gli ambulatori Asl e la clinica universitaria di odontoiatria non fanno quello che riusciamo a fare noi grazie alle donazioni e ai professionisti che prestano gratuitamente la loro esperienza. Perché le dentiere? Perché è un disagio a cui forse poco si pensa ma che significa molto – aggiunge Aldo Meloni –, anche solo per opportunità di trovare lavoro». Così ieri mattina grazie al prezioso lavoro di Paolo Usai (odontoiatria), Francesco Sanna (odontoiatra) e Gavino Dettori (odontotecnico) il miracolosi è compiuto ancora una volta. Sono loro che realizzano e installano gratuitamente a tanti degli anziani, ma anche giovani, che ogni mattina si mettevano in fila per avere il pane ma non riuscivano a masticarlo. Da ieri tra loro c’è una bocca che potrà sorridere e masticare.
Qui in corso nella sede della Casa in via Margherita di Savoia a nessuno viene chiesto di mostrare documenti o Isee, per avere in cambio del pane e della pasta è sufficiente tendere la mano. All’interno dei circa 300 sacchetti che vengono distribuiti ogni mattina i volontari sistemano anche pelati, latte e acqua. Ogni giorno aggiungono qualcosa di utile che consente a tante famiglie di mettere in tavola un piatto più che dignitoso. «A seconda della disponibilità – spiegano i volontari – inseriamo, tonno o carne in scatola, fagioli e verdura. Una volta ogni 15 giorni chi porta a casa il sacchetto trova il caffè, lo zucchero e l’olio, ma spesso distribuiamo biscotti, marmellata, croissant, yogurt, carta igienica, dentifrici, pannolini, assorbenti e rasoi».







Nuovo record di protesi alla Casa della Fraterna Solidarietà. E un sogno: formare come odontotecnici ragazzi speciali.
SASSARI. 




Al reparto specializzato nel trattamento dell’ictus basterebbe poco per decollare. Nel centro soltanto quattro medici e la possibilità di ospitare appena sei pazienti.

Nel corso dell’anno fila continua davanti alla sede di corso Margherita di Savoia


SASSARI. Una giornata dedicata alla solidarietà, ai giovani e all'importanza dell'impegno verso gli altri: grazie a una una serie di iniziative Patch Adams, il “Dottor sorriso” sarà il prtagonista di un incontro con i giocatori biancoblù. La manifestazione si svolgerà venerdì 9 maggio al PalaSerradimigni. L’ospite d'onore dell'evento sarà il dottor Hunter Patch Adams, noto nel mondo come "il medico del sorriso" e reso famoso da un celebre film dedicato al suo personaggio e interpretato dall’attore Robin Williams. Al Palazzetto dello Sport ad accoglierlo ci saranno i clown dell’associazione HappyClown e il roster della Dinamo Basket, che insieme daranno vita ad una scherzosa partita di basket. Questo momento giocoso e allegro, sarà preceduto da una breve presentazione delle associazioni coinvolte nell'iniziativa e degli ospiti d'onore della manifestazione, Patch Adams e la Dinamo Basket, che in modo libero e personale, racconteranno la propria esperienza di vita.
SASSARI. Venticinquemila euro di bollette pagate, 155mila buste con la spesa consegnate, 100mila abiti donati. In un anno. Sono i numeri di un welfare parallelo, laico, volontario, che a Sassari si muove sottotraccia e che quotidianamente salva la giornata a centinaia di poveri. Un welfare retto dalla Casa della fraterna solidarietà: «Sassari è una città povera, molto povera. Le persone vengono da noi anche per chiedere la carta igienica», spiega il patron dell’associazione onlus, Aldo Meloni, alla Quinta commissione comunale, presieduta da Sergio Scavio, in visita alla sede di corso Margherita di Savoia. «C’è tanta, troppa gente che ha bisogno di aiuto concreto, noi cerchiamo solo di tendere una mano a queste persone». Sul marciapiede, davanti all’ingresso della Casa della fraterna solidarietà, i poveri che molti fanno finta di non vedere, sono in fila già da ore per assicurarsi una busta della spesa con dentro il pane, un pacco di pasta, un barattolo di pomodori pelati, un barattolo di fagioli, tonno in scatola e frutta fresca. È così ogni giorno, dal lunedì al sabato: «Distribuiamo cinquecento buste al giorno, più quelle che i nostri volontari consegnano direttamente a domicilio alle tante persone indigenti che si vergognano di venire qui, di fare la fila per strada mostrando a tutti la loro povertà», continua Meloni. Buste che vengono regalate a tutti, senza chiedere la carta d’identità o la dichiarazione dei redditi. «Noi non facciamo domande. Chi viene qua lo fa perché ha bisogno, e noi gli diamo una mano». Un aiuto reale. Spesso l’unico che l’ondata di nuovi poveri creata dalla crisi economica stagnante riesce ad avere. «Non voglio fare polemica, ma spesso le persone vengono da noi dopo essersi rivolte ai servizi sociali del Comune, e qua trovano quello che le istituzioni non sono in grado di offrire loro».






La fame non va in ferie: Aldo Meloni, fondatore della Casa dellaFraternaSolidarietà,ne ha fatto un motto di questa frase. Ma basta vedere la fila che si forma, ogni giorno, anche in questo periodo ferragostano, di fronte alla onlus di corso Angioy,per capire che la fame non dà tregua.