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La storia di Pietrina Usai, settantaquatro anni

Vivo con 450 euro al mese e chiedo aiuto per non rubare.

La Nuova Sardegna: Chiedo aiuto per non rubare.

Dentiere a quota 800 e un progetto per giovani disabili

aldoNuovo record di protesi alla Casa della Fraterna Solidarietà. E un sogno: formare come odontotecnici ragazzi speciali.

SASSARI. Si può ridare il sorriso donando un pasto, vestiario, un giocattolo, ma anche una dentiera. Forte di questo credo la laicissima Casa dela Fraterna Solidarietà ieri ha compiuto un nuovo miracolo impiantando la protesi dentaria numero ottocento su un paziente cinquantenne che ha ringraziato commosso: «Mi avete ridato la gioia di vivere».

Aldo Meloni, il presidente della Casa di corso Margherita di Savoia, è un uomo sensibile ai bisogni dei più umili e non ha mai mancato di praticità. La povertà la conosce in tutte le sue sfaccettature, standoci a contatto da più di dieci anni, da quando ha creato dal nulla il punto di raccolta e distribuzione di beni alimentari che oggi distribuisce novantamila pacchi all’anno. Ma a cosa serve dare il pane se poi non si hanno denti per mangiarlo? Così nel 2010 il presidente Meloni si è prefisso l’obiettivo di aiutare quanti, e sono tanti, non possono assolutamente spendere come minimo dai duemila ai duemilacinquecento euro per rifarsi il sorriso. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiegava Aldo Meloni –. Né gli ambulatori Asl nè la clinica universitaria di odontoiatria, unico presidio rimasto dopo la chiusura del reparto ospedaliero al Santissima Annunziata, impiantano protesi gratuitamente. Lo stiamo facendo solo noi, in tutta la Sardegna, tanto che copriamo richieste che arrivano da Tempio, Valledoria, Alghero e Porto Torres. Ce ne sono arrivate anche da Cagliari, e penso che anche la città capoluogo prima o poi debba organizzarsi per sostenere queste necessità basilari per la dignità di una persona».

L’obiettivo raggiunto nel laboratorio attrezzato della Casa della Fraterna Solidarietà, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e l’impegno dei dentisti Paolo Usai e Francesco Sanna e dell’odontotecnico Gavino Dettori, che prestano gratuitamente la loro esperienza. E prima ancora di altri professionisti e dell’Andi (l’Associazione nazionale dentisti italiani) con la quale era partita l’avventura. Ieri erano tutti presenti e operativi nella giornata in cui è stato raggiunto il nuovo record. E ora alla Casa sperano di riuscire a realizzare un nuovo sogno. Coinvolgere giovani disabili nella preparazione di protesi dentarie, garantendogli così un futuro di autonomia. «Abbiamo un progetto che riguarda cinque ragazzi – hanno spiegato Meloni, Dettori e Usai –. Per il prossimo mese stiamo organizzando un convegno scientifico con l’Ado che sarà occasione per una raccolta di fondi da destinare alla realizzazione del nostro obiettivo. Ci crediamo perché è un’opportunità importante per persone che non hanno meno capacità dei normodotati». A sostenere la Casa della Fraterna Solidarietà ieri c’era

anche Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino, affilata alla Fism, la Federazione italiana per la solidarietà massonica, che nel capoluogo piemontese prepara ogni anni centomila pasti per le famiglie indigente, e assicura cure dentarie ad adulti e bambini. (p.f.)

La Nuova Sardegna: vai all'articolo online

 

 

La solidarietà ha il sapore dell’uovo di cioccolato

Trecento in dono ai bambini nella “Casa” di corso Margherita di Savoia
Anche giocattoli e dolcetti per tutti. In palio una mega sorpresa per un fortunato

 

La solidarietà ha il sapore dell’uovo di cioccolato SASSARI. L’uovo di Pasqua gigante lo hanno adocchiato tutti. Tre chili di cioccolato e mega sorpresa all’interno. Ogni bambino, dentro di sè, ha sperato di stringerlo tra le braccia, tra l’invidia di tutti, e portarselo trionfante a casa. Ma nel frattempo, prima della grande estrazione, alla Casa della Fraterna solidarietà, andava avanti la distribuzione di queste pillole di felicità. Un uovo di Pasqua da 300 grammi per ogni bimbo presente.

 

«E non solo – dice il presidente dell’associazione Aldo Meloni – perché a noi piace molto farci imbrogliare dai poveri. E quindi molte uova sono andate anche a bambini che non erano materialmente presenti, ma che, dicono le mamme e i papà, erano rimasti a casa ad aspettare il loro regalino».

 

Alla fine ne hanno distribuito trecento, perché la Pasqua senza il cioccolato e la sorpresa non è la Pasqua. «Ogni bambino ha diritto alla felicità – dice Meloni – e noi nel nostro piccolo facciamo del nostro meglio». Oltre alle uova piccole c’erano anche quelle medie da 600 grammi e quello maxi da tre chili. Naturalmente in questo caso si va a sorteggio, perché va bene la generosità, ma Aldo Meloni deve anche fare i conti con un budget che non è inesauribile. Perciò ogni bambino, subito dopo aver preso il proprio uovo di serie, infilava la mano dentro un sacchetto e pescava un bigliettino. E vedere lo stupore, la gioia, e la meraviglia di aver vinto negli occhi e nei sorrisi dei bambini, è una emozione che non ha prezzo.

 

Ma il pacchetto pasquale non finisce qui. Quest’anno la Casa della Fraterna Solidarietà ha voluto decisamente scialacquare. «Siamo riusciti a confezionare anche trecento giocattoli – racconta Aldo Meloni – ciascuno con un involucro colorato. E li abbiamo distribuiti selezionandoli, per quanto possibile, sulla base dell’età e del sesso dei bambini. In modo da andare incontro ai loro gusti ed evitare spiacevoli delusioni». E infine, dopo l’uovo e i giocattoli, anche un assaggio di dolcini per ciascuno.

 

«Per fare felici centinaia di bambini basta veramente poco – conclude Aldo Meloni – e la loro spontaneità e i sorrisi sono impagabili. Siamo veramente soddisfatti per questa giornata, e ogni anno abbiamo la sensazione di aver fatto meglio della volta precedente».

Articolo de La Nuova Sardegna del 13 aprile 2017

Addio a Walter Piludu

Che tristezza leggere la descrizione dell'inumana condizione di un malato "inchiodato" ad un letto e con un tubo che collega 24 ore al giorno il suo naso ad un respiratore meccanico, che soffre ed invoca la morte liberatrice! E quante altre sfortunate persone soffriranno pene eguali a sue? Sicuramente tante, troppe. Sono convinto che ignorare l'esigenza e l'urgenza di una legge sul fine vita sia segno di una crudele indifferenza e di stupida incoscienza, poiché nessuno ha la certezza di non incorrere in una simile sventura. Dalla nostra isola (patria dell'accabadora), dovrebbe partire una pressante richiesta alla classe politica, in nome della dignità umana e del libero arbitrio, affinché una compassionevole ed irrinunciabile legge sia messa al più presto a disposizione di coloro che attendono la morte in uno stato di profonda e inumana sofferenza.

vai all'articolo de La Nuova Sardegna

 

Detenuta scrive in versi a chi le ha ridato il sorriso

Un articolo de La Nuova Sardegna del 26 ottobre '16

detenuta

 

SASSARI. Quanto vale un sorriso? Per una detenuta nel carcere di Bancali il sorriso ritrovato, anche se dietro le sbarre, vale una poesia dedicata ai volontari della Casa della Fraterna solidarietà che nei giorni scorsi le hanno consegnato la dentiera. Un regalo, come gli altri quasi 700 fatti dall’associazione di volontariato guidata da Aldo Meloni a poveri e a persone che, pur non vivendo in condizioni di miseria, non possono permettersi di affrontare la spesa per le cure dentistiche.

Un regalo preziosissimo soprattutto per Angela (non è il suo vero nome) che ha voluto ringraziare chi ha realizzato il lavoro che le ha restituito il sorriso: il dentista Paolo Usai e l’odontotecnico Gavino Dettori. Entrambi lavorano gratuitamente per la Casa. «Ciao cari Paolo e Gavino – ha scritto la detenuta – spero che voi stiate bene come me. Qui il tempo passa lento ma passa. Vi penso sempre e per questo motivo ho scritto una poesia per voi». Quindi i versi, semplici e pieni di gratitudine: «Grazie per avermi guardato, grazie per avermi sorriso, grazie per avermi dato una speranza che io credevo persa, grazie per essermi stati vicino, grazie per avermi dato la possibilità di sorridere ancora. Vi voglio bene».

«Ora vi lascio ma non mi dimenticherò mai di voi – conclude Angela –. Grazie ancora di tutto. Il tempo cura le ferite e anche io uscirò guarita da questa sofferenza. A presto, perché quando uscirò sarò sempre una vostra cliente se mi vorrete.

«Se è vero che il carcere dovrebbe essere un luogo non solo di pena, ma anche un mezzo per migliorare le persone detenute – ha commentato Aldo Meloni – occuparsi di loro dall’esterno può essere un piccolo aiuto per raggiungere il non facile obiettivo».

«A mia volta, come responsabile della’associazione Casa della Fraterna solidarietà – ha aggiunto Meloni – ringrazio vivamente don Gaetano Galia per avere attivato il nostro non agevole intervento in favore di un caso con motivazioni da lui valutate di particolare attenzione e i nostri attuali due (solo due, purtroppo) generosissimi professionisti volontari con i quali in virtù del loro impegno, aggiunto alla loro normale attività professionale, fra l’altro stiamo per raggiungere l’impensabile meta delle 700 dentiere». «Il rammarico – conclude

Aldo Meloni – è per le tante persone in attesa, alle quali rivolgiamo le nostre scuse ricordando che noi non siamo una istituzione pubblica ma dei semplici cittadini che si adoperano, nei limiti delle loro possibilità, per lenire le tante, troppe situazioni di indigenza e di disperazione».

La Casa della Fraterna Solidarietà regala centinaia di uova di pasqua ai bambini

SASSARI. Dopo aver donato giocattoli, biciclette e dolci per il Natale e la Befana, la Casa della Fraterna Solidarietà di cui è motore Aldo Meloni, ha pensato a far felici i bambini anche a Pasqua....

(Pubblicato da La Nuova Sardegna online il 26 marzo 2016)

SASSARI. Dopo aver donato giocattoli, biciclette e dolci per il Natale e la Befana, la Casa della Fraterna Solidarietà di cui è motore Aldo Meloni, ha pensato a far felici i bambini anche a Pasqua. Ieri si è svolta, nella sede di corso Margherita di Savoia, la consegna di uova di cioccolato perché anche queste festività siano vissute con gioia da parte di chi ha meno. I volontari dell’associazione onlus, che è ormai diventata un’istituzione per il sostegno alle povertà e a chi si trova in un momento difficile della propria vita, anche nella giornata di ieri sono stati infaticabili distribuendo centinaia di uova pasquali. Un dono assai gradito dai piccoli che, accompagnati dai loro genitori, hanno scartato il regalo alla ricerca della sorpresa. Per la Casa della Fraterna Solidarietà continua l’impegno a favore di chi è meno fortunato. L’associazione è punto di riferimento per migliaia di famiglie alle quali distribuisce ogni giorno cibo, medicinali e altro.

La denuncia: «Povertà estrema, a Sassari tutte le risorse ai soliti noti»

imageIl dirigente della Fraterna Solidarietà Aldo Meloni: ci danno 12mila euro e ne spendiamo 100mila all’anno aiutando migliaia di famiglie


SASSARI. «Quando ho visto la distribuzione delle risorse sulla povertà estrema sono stato tre giorni senza dormire. Ci hanno assegnato 12mila euro e non ce li hanno dati ancora. E noi da gennaio ne abbiamo già speso 17185. Io penso che i criteri adottati siano sbagliati. Non ho niente contro la Caritas, che prende però 55mila euro, o contro il Banco Alimentare di Cl, o contro le varie e meritorie opere vincenziane. E nemmeno contro la sconosciuta associazione cattolica apparsa quest’anno che già prende 20mila euro. Ho però la brutta impressione che paghiamo la nostra laicità, e sono sicuro che meritiamo più soldi, con le nostre 100mila buste distribuite a 100mila famiglie, con i nostri 50 volontari che non prendono un euro. E soprattutto con tutto quello che, con quei soldi, potremmo fare».

Stroke Unit, un’eccellenza dove mancano i posti letto

stroke unite 8 6 2015 miniAl reparto specializzato nel trattamento dell’ictus basterebbe poco per decollare. Nel centro soltanto quattro medici e la possibilità di ospitare appena sei pazienti.

Gabriella Grimaldi - La Nuova Sardegna - 8 giugno 2015

Basterebbe poco. Sarebbe sufficiente, per esempio, adeguare una sala coronarica con pochi interventi e la Stroke Unit, il centro dell’ospedale civile specializzato nel trattamento dell’ictus diretto da Antonio Manca, decollerebbe definitivamente verso l’eccellenza.

Buona volontà. Basterebbe poco, ma per il momento gli utenti devono contare sulla buona volontà di medici che hanno deciso di dare il massimo e di più in una situazione che potrebbe essere decisamente migliorata. A partire dalla dotazione di organico e di posti letto del reparto al secondo piano del Santissima Annunziata. I posti letto attualmente sono sei, tutti dotati di sofisticate apparecchiature per monitorare di attimo in attimo le condizioni del paziente colpito da ictus. I monitor sono stati acquistati in parte dalla Asl e in parte all’associazione Alice, creata nel 2008 dai parenti di persone colpite da ictus, - una malattia altamente invalidante e dai costi sanitari e sociali altissimi -, che ha contribuito in maniera determinante proprio all’apertura dell’unità.

L'Assalto di centocinquantamila poveri alla Casa della Fraterna Solidarietà

assalto 150 mila poveri 700Nel corso dell’anno fila continua davanti alla sede di corso Margherita di Savoia
Durante le feste consegnate dalle 300 alle 500 buste piene di viveri al giorno


Il regalo di Natale che lo ha commosso di più è stato un sms di ringraziamento da parte di una coppia alla quale nel corso del 2014, la “Casa della fraterna solidarietà” aveva pagato il riallaccio dell’acqua dopo un anno di attesa e con i disagi che chiunque può immaginare in una famiglia con bambini piccoli. Per Aldo Meloni, quel messaggino inviato da uno dei “suoi” protetti vale più di un oggetto prezioso. «Perché so che anche un sms è un costo per queste persone – spiega il patron dell’associazione –, ma il desiderio di ringraziare è stato più forte».

Come l’anonimo padre di famiglia, che vive con dignità la sua nuova povertà dopo avere perso il posto di lavoro, durante le festività di fine anno tante altre persone hanno portato in dono ai volontari della Fraterna Solidarietà il loro semplice ringraziamento perché di più non potevano permettersi. «Per il resto – racconta Aldo Meloni, tracciando un bilancio dell’anno appena concluso – abbiamo continuato a consegnare dalle trecento alle cinquecento buste contenenti generi alimentari di prima necessità ». Per un totale che varia dalle novantamila alle centocinquantamila buste consegnate nel corso del 2014 ad altrettante famiglie in difficoltà, «quasi tutte sarde» precisano alla Casa. Si tratta di sassaresi, ma anche di residenti nei centri della provincia che si vergognano a rivolgersi ai servizi sociali e sanno che in corso Margherita di Savoia nessuno chiederà loro i documenti o spiegazioni. I volontari non chiedono niente, perché preferiscono consegnare una busta a chi non ne ha bisogno piuttosto che rischiare di scoraggiare dal farsi avanti chi di quei viveri ha necessità.

Ovviamente, Aldo Meloni e i volontari qualche accertamento sul reale stato di bisogno delle persone che chiedono aiuto sono costretti a farlo quando devono acquistare unabombola di gas, oppure quando devono pagare le bollette arretrate per far riaccendere la luce o per far scorrere di nuovo l’acqua nelle case dove i servizi erano stati interrotti per morosità. «In questi casi chiedimo chi è il referente ai Servizi sociali – spiega Meloni –, ma spesso non c’è bisogno di farlo perché sono proprio gli assistenti sociali a chiederci di intervenire. Loro non hanno più fondi e si rivolgono a noi, che ci troviamo a fare il bancomat del Comune».

Nel 2014, la Casa della Fraterna Solidarietà ha saldato oltre cinquantamila euro di debiti, ha pagato migliaia di medicine in fascia C, ha consegnato capi usati di abbigliamento due volte la settimana per cinquantaduesettimane. In piena estate è stata consegnata la cinquecentesima dentiera nel piccolo ambulatorio dentistico allestito nei locale «ma presto – annuncia Aldo Meloni – consegneremo la dentiera numero 600». La fraterna solidarietà in corso Margherita di Savoia è unsorriso a 19.200 denti...

 

 

L’Aics festeggia i 35 anni all’insegna della solidarietà

A dicembre due giorni tra sport, cultura, moda e artigianato Ballo delle debuttanti per aiutare la “Casa” di Aldo Meloni

 

SASSARI. Trentacinque anni di attività e impegno nel campo del sociale, della cultura e dello sport. È questo traguardo che l’Aics, con il presidente Franco Cassano, si appresta a festeggiare con una due giorni che si terrà il 6 e 7 dicembre prossimi. «Una manifestazione che vuole rappresentare un compendio di quello che abbiamo fatto finora», afferma Cassano, alla guida stabilmente da annidel comitato provinciale dell’Associazione italiana cultura e sport. In bilancio c’è innanzi tutto la soddisfazione di aver creato un ormai consolidato punto di riferimento per i giovani nella sede di via Cedrino 3, a Latte Dolce. Dove l’Aics svolge una delle sue attività istituzionali, quella dei corsi di formazione e, soprattutto, a sostegno dell’inserimento di giovani disagiati tramite una costante collaborazione con l’ufficio regionale di giustizia minorile. «Corsi attivi su Cagliari e Olbia, mentre per Sassari siamo ancora in attesa di autorizzazione, che ci auguriamo possa arrivare al più presto», afferma il presidente Cassano. Così i ragazzi possono, attraverso l’apprendimento di discipline varie (dai corsi e tirocini d’informatica al fitness fino a quelli per istruttore sportivo), costruirsi un futuro lavorativo. «Sempre nel solco delle attività a favore delle fasce giovanili, apriremo uno sportello di orientamento al lavoro che sarà guidato da esperti del settore e ci siamo accreditati in Regione per il programma Garanzia Giovani, promosso dall’Unione europea – aggiunge Cassano – che prevede interventi a favore di quanti, tra i 15 e i 29 anni, non hanno occupazione e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione». Inoltre l’Aics ha aperto, sempre in via Cedrino, spazi per la creatività giovanile dove si svolgono laboratori artigianali, corsi di informatica e lingua inglese, attività ludico sportiva e doposcuola. E, infine, ma non meno importante, è l’azione a supporto di imprese dell’artigianato isolano, con la costituzione dell’’Associazione Sa Bottega, che ora si sta allargando all’agroalimentare con i suoi prodotti tipici.

 

Risultati che saranno messi in luce nel corso dell’anniversario dell’associazione. Che sarà anche una manifestazione di solidarietà, poichè l’Aics con i suoi circoli lavora anche nel sociale, nei confronti di chi sta vivendo un momento di difficoltà in questo pesante periodo di recessione. Nella prima giornata che si aprirà sabato 6 dicembre, infatti, alle 21,30, si terrà il “Gran Ballo delle debuttanti” in collaborazione con la Casa della Fraterna Solidarietà diretta da Aldo Meloni, occasione creata per mettere in vendita abiti da sposa il cui ricavato andrà a favore dei bisognosi a cui l’associazione offre ogni giorno cibo e generi di prima necessità. Ballo preceduto da una sfilata di moda con le creazioni di stilisti sardi. Un casting per modelle dai 16 anni in su si terrà martedì (ore 10-13, 16-20) in via Cedrino 3. Domenica 7 dicembre la chiusura con un convegno sulla collaborazione con l’ufficio regionale della giustizia minorile, a cui parteciperà il presidente nazionale Aics, Bruno Molea, deputato e segretario della commissione di vigilanza Rai e Marco Di Lello, della commissione parlamentare antimafia. Poi momenti di sport, musica ed esposizioni di artigianato.

 

 

Abiti in cambio di cibo nel negozio solidale

art 1 novLa Casa della Fraterna Solidarietà inaugura lunedì un market di beneficenza alle Gallerie Auchan

Abiti vintage in cambio di cibo e oggetti utili alle centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila alla Casa della Fraterna Solidarietà. L’iniziativa è dell’associazione di corso Margherita di Savoia che, da lunedì 3 fino al 23 novembre, grazie alla collaborazione e disponibilità delle Gallerie Auchan, aprirà uno spazio per uno scambio all’insegna della generosità verso i più bisognosi.

 

Il “Vintage Solidarity Shop” nasce sul modello dei charity shop inglesi di consolidata tradizione(il primo nacque nel Regno Unito nel 1941) ma per la città è una novità assoluta. «In pratica si tratta di un baratto – spiega Aldo Meloni, presidente della onlus Casa della Fraterna Solidarietà –. Ci saranno a disposizione abiti di tutte le fogge, compresi settanta abiti da sposa, completamente nuovi. Abiti per cibo, che è sempre più necessario e che non basta mai in una città che sta diventando sempre più povera e affamata». Anche perché, purtroppo il Banco alimentare da un anno è bloccato e « non può più rifornire le associazioni caritatevoli visto che l’Agea non consente di recuperare le eccedenze delle produzioni a livello europeo – ha proseguito Meloni –. Perciò ci affidiamo alla generosità dei sassaresi e di quanti vorranno, con la loro presenza al charity shop delle Gallerie Auchan, che ci hanno concesso lo spazio con grande sensibilità, dare un loro contributo».

La dentiera numero 500 nella “casa dei miracoli”

12SASSARI. Doveva essere la festa per la consegna della dentiera numero 500 ma i dentisti e l’odontotecnico che hanno compiuto il piccolo miracolo di generosità hanno voluto fare una sorpresa ad Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà. E hanno consegnato anche la protesi numero 501 a una paziente in lista d’attesa. Come dire che la solidarietà non si ferma. Il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà ha potuto annunciare con orgoglio: «abbiamo restituito il sorriso ai nostri poveri». Oltre a chi ha ricevuto la dentiera, ieri mattina Meloni era il più felice. E aveva tutte le ragioni per esserlo, lui che dopo avere raccolto e consegnato provviste a migliaia di persone che non hanno il necessario per mangiare, da qualche anno ha deciso di occuparsi anche di tutti coloro che non riescono ad ottenere una protesi dal servizio sanitario.

 

Ieri mattina, nei locali dell’associazione, ai festeggiamenti per questo importante traguardo hanno preso parte il sindaco Nicola Sanna, la presidente della Provincia Alessandra Giudici e l’assessore comunale alle Politiche sociali Grazia Manca. C’erano ovviamente i dentisti Paolo Usai e Dario Bonelli che, in sinergia con l’odontotecnico Gavino Dettori, collaborano gratuitamente con l’associazione nel progetto che ha già restituito il sorriso a cinquecento persone in difficoltà. I dentisti si alternano nelle visite, mentre Gavino Dettori realizza tutte le protesi grazie al materiale fornito dalla Onlus sassarese.

 

La loro ricompensa? «Il sorriso dei nostri pazienti» risponde per tutti Paolo Usai. Il più commovente è stato quello di una insegnante ridotta in povertà dal marito che la maltrattava e che aveva rinunciato a insegnare per non spaventare i bambini con la sua bocca sdentata. E che adesso, grazie alla generosità e professionalità dei volontari, può riprendere a sorridere e a sperare.

 

Tante le persone che ogni giorno si rivolgono all’associazione per avere una dentiera: giovani donne con difficoltà economiche, per la società diventate “brutte” perché senza denti, e che erano depresse. Sono state aiutate. C’è stato perfino un detenuto del carcere di Bancali che, una volta alla settimana, utilizzava i permessi premio per una “ritoccatina”alla protesi.

Il signor Giovanni, al quale ieri mattina è stata consegnata la dentiera, ora può masticare senza problemi. L’uomo si è precipitato davanti allo specchio. «Non ci posso credere – ha detto commosso – posso tornare a sorridere senza mettere la mano davanti alla bocca». È stato lui il 500esimo a riceverla in dono, seguito da Maria (nome di fantasia) che si è rivolta alla Onlus perché, senza denti, si vergognava a sostenere i colloqui di lavoro.

 

Per avere una dentiera, infatti, anche con un reddito ridotto a zero, è necessario sborsare alla Asl o all’Azienda mista non meno di 600 euro. Attualmente, in Sardegna, le protesi ortodontiche non sono inserite tra i Servizi elementari di assistenza (Lea). Nessuno può negare le gravi conseguenze per la salute di chi non è in grado di masticare: denutrizione, problemi di digestione. Eppure, nonostante la Regione non paghi le dentiere, sostiene le cure le malattie causate dalla cattiva masticazione. Una contraddizione che ha conseguenze devastanti per tantissimi sardi. Non ha esitato a denunciare questo grave problema, il presidente Aldo Meloni, che ogni giorno vive a stretto contatto con i poveri di Sassari.

 

L’associazione, in media, consegna giornalmente 500 buste della spesa ad altrettante famiglie. «Chi è povero e sdentato, e si rivolge alla Asl o all’Azienda mista chiedendo una dentiera, si sente rispondere che deve pagare centinaia di euro - spiega -. Questa grave carenza, fino a qualche anno fa, mi era ignota. È stata una signora che, rivolgendosi a noi telefonicamente, ci ha prospettato la sua necessità di una dentiera, che le era stata rifiutata sia dall’Azienda mista che dalla Asl. La mancanza totale o parziale della dentatura è un handicap grave. Ma è anche una sofferenza facile da cancellare. Il risparmio nei costi della sanità si può ottenere migliorando l’efficienza, non con dolorosi e umilianti tagli nelle prestazioni essenziali».

Clown e allegria, Sassari incontra il medico del sorriso Patch Adams

Articolo di Sassari Notizie del 3 maggio 2014

ImageServerSASSARI. Una giornata dedicata alla solidarietà, ai giovani e all'importanza dell'impegno verso gli altri: grazie a una una serie di iniziative Patch Adams,  il “Dottor sorriso” sarà il prtagonista di un incontro con i giocatori biancoblù. La manifestazione si svolgerà venerdì 9 maggio al PalaSerradimigni. L’ospite d'onore dell'evento sarà il dottor Hunter Patch Adams, noto nel  mondo come "il medico del sorriso" e reso famoso da un celebre film dedicato al suo personaggio e interpretato dall’attore Robin Williams. Al Palazzetto dello Sport ad accoglierlo ci saranno i clown dell’associazione HappyClown e il roster della Dinamo Basket, che insieme daranno vita ad una scherzosa partita di basket. Questo momento giocoso e allegro, sarà preceduto da una breve presentazione delle associazioni coinvolte  nell'iniziativa e degli ospiti d'onore della manifestazione, Patch Adams e la Dinamo Basket, che in modo libero e personale, racconteranno  la propria esperienza di vita.


Il Dottor Sorriso, americano, pioniere di missioni umanitarie in zone di guerra e fondatore del “Gesundheit Institute” (un ospedale che negli Stati Uniti offre assistenza sanitaria gratuita) è un medico ma anche un grande comunicatore di valori come la pace, la solidarietà e l’accoglienza del prossimo e che a Sassari offrirà testimonianza diretta di una vita dedicata alla cura e all'amore verso gli altri. Un missionario della gioia, attraverso una filosofia che ha le sue fondamenta nello straordinario potere della terapia del sorriso e dello sguardo verso l'"altro". Patch lancerà la sua sfida ai ragazzi e a tutti i presenti al palazzetto: ”What is your love strategy? Scommettete che potreste non avere più un giorno brutto nella vostra vita?”. Con l’iniziativa del 9 maggio, HappyClown Sassari - che festeggia i suoi 10 anni di attività - e altre associazioni coinvolte hanno voluto condividere la propria esperienza di impegno nel sociale con la città,  quale testimonianza del fatto che la condivisione e la cura verso gli altri sono il modo più concreto di prendersi cura di se stessi e di portare gioia anche nella propria vita. Un messaggio indirizzato principalmente ai giovani adolescenti, più di chiunque altro bisognosi  di messaggi che infondano speranza e fiducia nei propri passi e nelle proprie scelte.

Nell'iniziativa saranno direttamente coinvolti gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori cittadine, i volontari clown della Sardegna, operatori socio-sanitari e cittadinanza. E con loro, al PalaSerradimigni ci saranno anche  giocatori, staff tecnico e dirigenza della squadra cittadina della Polisportiva Dinamo Basket. L'organizzazione dell'evento, oltre a vedere insieme in prima linea l'Associazione HappyClown Sassari e la  Fondazione Dinamo, può contare anche sul supporto di altre associazioni che si occupano di volontariato:  Associazione La Sorgente, Casa della Fraterna Solidarietà, Opera Gesù Nazareno, Sardegna Solidale.

L’evento sarà preceduto da una campagna di informazione nelle scuole che a partire dai prossimi giorni vedrà la presenza di clown dell’associazione accompagnati da componenti della Dinamo Basket, che presenteranno l’evento e distribuiranno un libretto, realizzato da Fondazione Dinamo e HappyClown, nel quale vi sarà uno spazio dedicato alle testimonianze di Patch Adams e alla sua attività di missionario della gioia. Saranno inoltre presentate le attività svolte dagli attori dell’iniziativa (Fondazione Dinamo, HappyClown Sassari, La Sorgente, Gesù Nazareno, Casa della Fraterna Solidarietà, Sardegna Solidale) al fine di fornire una concreta opportunità di impegno nel sociale in realtà che già operano nel territorio.

Solidarietà di cioccolato per duecento bambini

La onlus di Aldo Meloni ha consegnato le uova pasquali ai figli degli assistiti Festa nella “Casa” dove ogni giorno vengono distribuiti 500 pacchi viveri

imageSASSARI. «La gioia nel ricevere in mano un regalo inaspettato e la “felicità dell’ attesa” prima di ricevere quell’uovo di cioccolato, ci hanno invogliato a ripetere questa magnifica iniziativa anche quest’anno». Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà, si emoziona quando commenta la piccola cerimonia di consegna ai bimbi poveri della città di oltre duecento uova pasquali.

Tanti bambini, accompagnati dalle mamme, nei giorni scorsi ha atteso il proprio turno davanti alle tanto amate uova di cioccolato, donate dall’associazione sassarese. I volontari hanno pensato anche ai genitori, donando loro oltre cinquanta colombe farcite alla crema. Immagini che denotano una triste realtà, poco in sintonia con i periodi di festa come questo. Eppure questa è la drammatica situazione in cui versano molte famiglie sassaresi (e non) che hanno concrete difficoltà ad acquistare perfino un uovo di Pasqua per i loro bambini. Per fortuna c’è chi, quotidianamente, pensa a chi sta peggio, a tutte le persone che hanno serie difficoltà a tirare avanti.

Dal villaggio San Camillo una mano per la Casa della fraterna solidarietà

 

ImageServerSASSARI. Il villaggio San Camillo porge la mano alla Casa della fraterna solidarietà. Questa mattina un gruppo di operatori sanitari e amministrativi della struttura della Asl di Sassari ha donato il ricavato del ballo mascherato organizzato lo scorso 28 febbraio nelle mani del presidente Aldo Meloni. La somma, di 1.700 euro, andrà a sostenere il Progetto “Piccolo Aiuto Finanziario della Solidarietà” della onlus. Un gesto di generosità di cui si sono fatte promotrici la dottoressa Marcella Fenu del Servizio di Ginecologia e Ostetricia e Giovanna Arghittu della Direzione del Distretto di Sassari che, grazie al supporto di altri colleghi del complesso sanitario dedicato a San Camillo, sono riuscite a coniugare divertimento e solidarietà in un'unica serata di beneficenza.

Il ricavato dalla vendita dei biglietti d’ingresso (ne sono stati venduti circa 200) e della lotteria di carnevale, realizzata grazie ai premi messi in palio dalla gioielleria del Centro Commerciale Monserrat, verrà utilizzato per sostenere le spese di luce, acqua e gas dei poveri che ogni giorno si rivolgono all’associazione. “Ci state aiutando ad aiutare i bisognosi - ha detto Aldo Meloni -ringraziando le promotrici nel corso della cerimonia organizzata nella sala riunioni che un tempo fu dell’Istituto dei padri Camilliani, e alla quale hanno preso parte anche il direttore generale Marcello Giannico e il direttore sanitario Cesarino Onnis che hanno espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa benefica messa in campo dal personale sanitario e amministrativo del villaggio San Camillo.




Sassari, con la solidarietà si pagano le bollette

5SASSARI. Venticinquemila euro di bollette pagate, 155mila buste con la spesa consegnate, 100mila abiti donati. In un anno. Sono i numeri di un welfare parallelo, laico, volontario, che a Sassari si muove sottotraccia e che quotidianamente salva la giornata a centinaia di poveri. Un welfare retto dalla Casa della fraterna solidarietà: «Sassari è una città povera, molto povera. Le persone vengono da noi anche per chiedere la carta igienica», spiega il patron dell’associazione onlus, Aldo Meloni, alla Quinta commissione comunale, presieduta da Sergio Scavio, in visita alla sede di corso Margherita di Savoia. «C’è tanta, troppa gente che ha bisogno di aiuto concreto, noi cerchiamo solo di tendere una mano a queste persone». Sul marciapiede, davanti all’ingresso della Casa della fraterna solidarietà, i poveri che molti fanno finta di non vedere, sono in fila già da ore per assicurarsi una busta della spesa con dentro il pane, un pacco di pasta, un barattolo di pomodori pelati, un barattolo di fagioli, tonno in scatola e frutta fresca. È così ogni giorno, dal lunedì al sabato: «Distribuiamo cinquecento buste al giorno, più quelle che i nostri volontari consegnano direttamente a domicilio alle tante persone indigenti che si vergognano di venire qui, di fare la fila per strada mostrando a tutti la loro povertà», continua Meloni. Buste che vengono regalate a tutti, senza chiedere la carta d’identità o la dichiarazione dei redditi. «Noi non facciamo domande. Chi viene qua lo fa perché ha bisogno, e noi gli diamo una mano». Un aiuto reale. Spesso l’unico che l’ondata di nuovi poveri creata dalla crisi economica stagnante riesce ad avere. «Non voglio fare polemica, ma spesso le persone vengono da noi dopo essersi rivolte ai servizi sociali del Comune, e qua trovano quello che le istituzioni non sono in grado di offrire loro».

Gran ballo mascherato, l'ateneo consegna il ricavato in beneficenza

articolo di SASSARI NOTIZIE del 20 marzo 2014

 

AMastino AMeloniSASSARI. Nei giorni scorsi il rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino ha incontrato il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà, Aldo Meloni, per donare alla onlus il ricavato del Gran ballo mascherato di beneficenza dell'università di Sassari. La breve cerimonia si è svolta nei locali della Casa della Fraterna Solidarietà in corso Margherita di Savoia, dove i volontari hanno attrezzato un centro consegna di alimenti per persone in difficoltà, un deposito di scarpe, abiti e altri oggetti utili nella vita quotidiana. La piccola delegazione dell'università di Sassari guidata dal rettore, composta dallo staff che ha organizzato il ballo mascherato, ha visitato anche lo studio medico in cui si effettuano ecografie e si impiantano protesi dentarie.


Nella Casa della Fraterna Solidarietà trova posto anche un ambulatorio per la riabilitazione post ictus. Questi e altri servizi vengono offerti in modo completamente gratuito da una squadra di volontari che dal 2006 opera in città per alleviare le sofferenze del prossimo. Gli organizzatori desiderano ringraziare l'università di Sassari, il locale Sergent Club - luogo in cui si è tenuto il ballo di beneficenza lo scorso primo marzo - tutti gli sponsor che hanno reso possibile la riuscita della manifestazione e tutti coloro che hanno acquistato il biglietto.

La befana dona anche la speranza

befana 2014


Babbo Natale o Befana, la generosità dei sassaresi è sempre al lavoro. E la simpatica vecchina anche quest’anno ha bussato alle porte della Casa della Fraterna Solidarietà per portare calze piene di zuccheri e dolciumi,tanti doni e sempre meno carbone ai bambini della città costretti a crescere nel disagio economico di famiglie sempre più in difficoltà.

La Casa della Fraterna Solidarietà su L'Opinione

mini-opinioneLa fila che si snoda in corso Margherita di Savoia n. 6, di fronte all’ex Questura, è immensa. Una coda disperata, composta da donne e uomini che, pazientemente, aspettano che quei cancelli si aprano e venga dato loro un pacco di cibo e qualche vestito per superare la stagione; oltre cinquecento persone di ogni estrazione sociale e culturale che non hanno niente, che hanno perso tutto o che non lo hanno mai avuto.


È la “Casa della Fraterna Solidarietà”, una Onlus nata sette anni fa e voluta fortemente da Aldo Meloni, ex uomo di finanza (nella sua “vita precedente”, come ama definirla lui, è stato anche dirigente di banca) che dopo aver constatato quanto cibo venisse sprecato in città a dispetto di chi non ha niente in tavola, ha riunito alcuni amici e ha messo in piedi una struttura che, a fatica ma caparbiamente, sfama e veste chi bussa alla loro porta. 

La fame non va in ferie: in fila per il cibo.

la fame non va in ferie in fila x il cibo miniaturaLa fame non va in ferie: Aldo Meloni, fondatore della Casa dellaFraternaSolidarietà,ne ha fatto un motto di questa frase. Ma basta vedere la fila che si forma, ogni giorno, anche in questo periodo ferragostano, di fronte alla onlus di corso Angioy,per capire che la fame non dà tregua.

 

La povertà cresce, qui c’è una città dolente, i bisogni aumentano e per sopravvivere ci si mette in fila e si aspetta il proprio turno per ricevere i beni di prima necessità. Ogni anno si confezionano qui almeno 150.000 “sacchetti di cibo quotidiano”. Anche in questi giorni, con la città semideserta che si riversa al mare, vengono distribuiti quotidianamente tra i 350 e i 400 o più sacchetti di alimenti: pasta, pelati, olio di semi, tonno in scatola o ciò che i volontari della Casa sono riusciti a reperire per offrire un sostentamento quotidiano anche a cinquecento persone.

Lotta alla povertà, tra i volontari un piccolo esercito di studenti: «Prima ci sentivamo inutili»

SASSARI. «Sei un angelo senza le ali. Quando senti frasi del genere non importa se alla fine del mese arriva lo stipendio. Quello che importa è tornare a casa sapendo di avere aiutato qualcuno. Da quando faccio il volontario alla Casa della Fraterna Solidarietà mi sento finalmente utile». Luigi è uno studente che frequenta i corsi serali delle scuole superiori Industriali. Dopo avere passato qualche ora sui libri, trascorre parte della sua mattinata tra le stanze del casolare di Corso Regina Margherita. Insieme ad altri giovani prepara i sacchetti da distribuire alle persone in difficoltà, butta la spazzatura e raccoglie le cassette degli alimenti.

«Ci siamo avvicinati alla Onlus per pura curiosità. Mentre andavamo al mare - ricorda Gianluca - abbiamo notato una fila lunghissima. Immediatamente ci siamo resi conto di quello che accadeva edopo qualche mese abbiamo bussato alla porta del centro gestito da Aldo Meloni. All'inizio eravamo in quattro, ora siamo venticinque». I ragazzi che frequentano la Casa della Fraterna Solidarietà aumentano di settimana in settimana. Ognuno di loro è qui per dare un senso alle proprie giornate. Come stipendio ricevono un sorriso, nulla di più. Eppure, da quando hanno scoperto questo micro cosmo, si sentono molto più ricchi. «Ho iniziato a fare volontariato grazie al consiglio di un'amica - afferma Gabriele. Ogni volta che c'è bisogno del mio aiuto, il presidente mi chiama e io cerco di ripagare la fiducia. Faccio di tutto, dalla raccolta dei vestiti alla distribuzione dei sacchetti. In cambio non chiedo nulla: cercho solo di aiutare il prossimo». 

 

Tra una chiacchiera e l'altra i ragazzi scherzano tra loro con la leggerezza tipica dei ventenni. Si prendono in giro, si danno pacche sulle spalle e ridono per ogni cosa. Forse non si rendono conto di quanto sia importante quello che fanno ogni mattina: sacrificare parte della giornata per aiutare gli altri. E va bene così perchè, probabilmente, la chiave di questo impegno risiede proprio in questa spensieratezza.

 

Sassari, una città sempre più povera Ora ci si picchia per un tozzo di pane

SASSARI. L'attesa è lunga. La fila davanti ai portoni della Casa della Fraterna Solidarietà inizia già alle otto del mattino. Nelle ultime settimane, insieme alla crisi, è cresciuta anche la tensione. Per evitare zuffe e battibecchi, il presidente dell'associazione, Aldo Meloni, ha assoldato quattro guardie zoofile. Ogni mattina arrivano in corso Regina Margherita per controllare che tra le 500 persone che aspettano, non si verifichino gesti violenti. L'apprensione si placa solo alle 11, quando i volontari aprono i cancelli. I pacchi preparati con pazienza durante il corso della mattinata finiscono in pochi minuti. Qualcuno aspetta la fine della distribuzione sperando di ricevere una seconda busta con dentro pane, olio, sugo e pasta. Ma le richieste sono tali da non consentire il Sul marciapiede sfilano soprattutto sassaresi: giovani e meno giovani. Gli extracomunitari in fila sono pochi, pochissimi. Un segnale chiaro che indica le difficoltà economiche che stanno soffocando questa città.

 

La fila non si esaurisce qui. Da qualche settimana il centro di carità offre un servizio domiciliare per i nuovo poveri: tutte quelle persone piombate improvvisamente in uno stato di indigenza che, pur di non farsi vedere in fila, preferirebbero morire di fame. Decine e decine di famiglie che dopo avere chiuso l'attività si sono trovate senza i soldi per mangiare. «Vorremmo che questo servizio – spiega Aldo Meloni – diventasse una realtà costante. Abbiamo il dovere di aiutare anche questa nuova categoria di sfortunati. Ma i nostri progetti non si esauriscono qui. Ci piacerebbe erogare dei piccoli prestiti a tasso zero per permettere alle persone in difficoltà di pagare le bollette e le spese primarie. I soldi potrebbero essere restituiti in piccole rate. Chissà se ci riusciremo: bisogna trovare i soldi, mettere in piedi un'organizzazione efficiente e chiedere i permessi all'Amministrazione Comunale. Per ora rimane un sogno ma non ci perdiamo d'animo».

 

Il micro cosmo della Casa della Fraterna Solidarietà è nato grazie alla volontà di pochissimi soci e col tempo ha messo le sue radici in tutta la città. Il livello di solidarietà raggiunto è alto ma non ancora sufficiente. Affinché tutti i bisogni possano essere soddisfatti, è necessaria una beneficenza maggiore. «Abbiamo bisogno di carrozzelle, passeggini, vestiti, scarpe e soldi. Perché senza i soldi si riesce a fare poco. Chiunque sia interessato ad aiutare il centro di carità può fare un bonifico o versare il suo 5 per mille nelle nostre casse». In questa corsa alla solidarietà, un aiuto arriva dalla grande distribuzione. Carrefour e Conad sono i marchi più attivi. Piuttosto che buttare i prodotti in scadenza, li portano nelle sale di Corso Regina Margherita. L'aiuto maggiore, però, continua ad arrivare dai panifici cittadini: solo Cesaraccio prepara ogni giorno più di 100 kg di pane da dare in beneficenza. «Un aiuto che ci ha permesso di iniziare questa avventura – conclude Meloni – e di portarla avanti fino a oggi».

 

La nostra storia

La nostra storia è semplice. Nel 2006, durante una cena fra amici, fu fatto rilevare che l’eccesso di cibo, al limite dello spreco, era un’offesa alla povertà la cui crescita stava assumendo dimensioni allarmanti anche a Sassari.
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Noi siamo volontari

Il nostro volontariato è contraddistinto dalla totale gratuità delle prestazioni e nell’assoluta apoliticità e aconfessionalità nella nostra operatività. Il rispetto nei confronti dei nostri fratelli in stato d’indigenza permanente o temporanea, è assoluto. Leggi

 

Dentiere

Dal mese di giugno 2012 abbiamo attivato nella sede in C.so M. di Savoia n.6 a Sassari, un laboratorio per l'installazione gratuita delle protesi dentarie. Il Martedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00 un volontario, è a disposizione per concordare gli appuntamenti. Vai