l'assalto silenzioso al market dei poveri

La Nuova Sardegna

In cinque mesi sono stati consegnati 33mila sacchetti della solidarietà

 

SASSARI. Sono passato due mesi, da quando il market dei poveri ha aperto i battenti in corso Angioy. E da allora, per sei giorni alla settimana,40 volontari distribuiscono ai poveri buste della spesa piene di generi alimentari: pane, pasta, pelati, yogurt. Dal 23 ottobre al 31 marzo sono stati consegnati 32.650 sacchetti, in media 240 al giorno.

I soci volontari della Casa della fraterna solidarietà nei giorni scorsi hanno approvato il primo bilancio, relativo agli ultimi mesi del 2006. Ma per avere un'idea di quanto ha fatto l'associazione, e di quanti sassaresi vivano in condizioni di indigenza, il periodo preso in considerazione per le prime statistiche è stato esteso fino al 31 marzo 2007. In totale i volontari hanno aperto lo sportello di corso Angioy 16 per 136 giorni. Dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 11, sono stati consegnati 32.650 sacchetti della solidarietà (240 ogni 2 ore). In totale sono state distribuite quasi diciannove tonnellate di pane, undici di pasta, cinque di frutta e verdura, quasi tre di riso, oltre ottomila barattoli di pelati, settemila litri di latte, quattordicimila confezioni di yogurt, e 1500 tubetti di maionese, undici mila brick di succhi di frutta e oltre tremila confezioni di biscotti. Ogni giorno vengono consegnate 240 buste, ma i " clienti " dal market dei poveri sono molti di più.

Non tutti, infatti, si presentano quotidianamente. Questo significa che i sassaresi che fanno ricorso allo sportello della solidarietà sono tantissimi. Probabilmente almeno un migliaio. In corso Angioy viene garantito l'anonimato degli indigenti. I volontari, infatti, non chiedono documenti e non fanno domande ai bisognosi. Consegnano le buste e un sorriso, e tutto finisce lì. Chi non ha il coraggio di rivolgersi alle istituzioni  " storiche " per ottenere un po' di cibo, a molte meno difficoltà a farlo a Casa della fraterna solidarietà. I volontari, però, devono fare i conti, giorno per giorno, con la carenza di generi alimentari. " purtroppo il latte è affluito in modo insufficiente - spiega Aldo Meloni, presidente dell'associazione -, probabilmente per la nostra incapacità di sensibilizzare il monopolista regionale, la 3A di Arborea.

La gamma dei prodotti offerti è inadeguata ai bisogni dei poveri. Olio, scatolame vario, zucchero, legumi secchi, alimenti per l'infanzia e altro ancora sono assenti dai nostri scaffali, con conseguente frustrazione da parte dei volontari operativi, che non possono esaudire le richieste degli indigenti. E la sensazione di impotenza si aggrava quando a fare le richieste sono giovani madri, accompagnate dei loro piccoli " .   L'associazione sta lavorando molto per coinvolgere i produttori per la grande distribuzione. Oltre ai tre panificatori (Cesaraccio, Calvia e Ballarini) che non fanno mai mancare il pane quotidiano, la Sisa-Cobec dà un importante contributo. " npurtroppo abbiamo dovuto prendere atto della dichiarata impossibilità tecnica di Auchan - continua Meloni -, non solo per le donazioni di merce lontana dalla scadenza, ma anche di quella ormai prossima all'eliminazione.

La catena Multimarket ci ha concesso un piccolo spazio per accogliere le offerte alimentari della propria clientela. La nostra attività è sostenuta anche dalla concessionaria Danone, che non fa mancare lo yogurt. Determinante, inoltre, è il contributo del Banco alimentari per il Nord Sardegna  ". Oltre alla necessità di trovare nuove fonti di approvvigionamento, l'associazione vuole poter offrire ai poveri capi d'abbigliamento e cure dentistiche. Ma per questo sarebbero necessari locali più grandi e confortevoli.  " non abbiamo lo spazio - conclude Aldo Meloni -, quello che ci ha messo a disposizione la Divina provvidenza è sufficiente per lo sportello della solidarietà. Noi continuiamo a confidare che il Comune o privati cittadini ci diano un aiuto per risolvere anche questo problema.