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L'Assalto di centocinquantamila poveri alla Casa della Fraterna Solidarietà

assalto 150 mila poveri 700Nel corso dell’anno fila continua davanti alla sede di corso Margherita di Savoia
Durante le feste consegnate dalle 300 alle 500 buste piene di viveri al giorno


Il regalo di Natale che lo ha commosso di più è stato un sms di ringraziamento da parte di una coppia alla quale nel corso del 2014, la “Casa della fraterna solidarietà” aveva pagato il riallaccio dell’acqua dopo un anno di attesa e con i disagi che chiunque può immaginare in una famiglia con bambini piccoli. Per Aldo Meloni, quel messaggino inviato da uno dei “suoi” protetti vale più di un oggetto prezioso. «Perché so che anche un sms è un costo per queste persone – spiega il patron dell’associazione –, ma il desiderio di ringraziare è stato più forte».

Come l’anonimo padre di famiglia, che vive con dignità la sua nuova povertà dopo avere perso il posto di lavoro, durante le festività di fine anno tante altre persone hanno portato in dono ai volontari della Fraterna Solidarietà il loro semplice ringraziamento perché di più non potevano permettersi. «Per il resto – racconta Aldo Meloni, tracciando un bilancio dell’anno appena concluso – abbiamo continuato a consegnare dalle trecento alle cinquecento buste contenenti generi alimentari di prima necessità ». Per un totale che varia dalle novantamila alle centocinquantamila buste consegnate nel corso del 2014 ad altrettante famiglie in difficoltà, «quasi tutte sarde» precisano alla Casa. Si tratta di sassaresi, ma anche di residenti nei centri della provincia che si vergognano a rivolgersi ai servizi sociali e sanno che in corso Margherita di Savoia nessuno chiederà loro i documenti o spiegazioni. I volontari non chiedono niente, perché preferiscono consegnare una busta a chi non ne ha bisogno piuttosto che rischiare di scoraggiare dal farsi avanti chi di quei viveri ha necessità.

Ovviamente, Aldo Meloni e i volontari qualche accertamento sul reale stato di bisogno delle persone che chiedono aiuto sono costretti a farlo quando devono acquistare unabombola di gas, oppure quando devono pagare le bollette arretrate per far riaccendere la luce o per far scorrere di nuovo l’acqua nelle case dove i servizi erano stati interrotti per morosità. «In questi casi chiedimo chi è il referente ai Servizi sociali – spiega Meloni –, ma spesso non c’è bisogno di farlo perché sono proprio gli assistenti sociali a chiederci di intervenire. Loro non hanno più fondi e si rivolgono a noi, che ci troviamo a fare il bancomat del Comune».

Nel 2014, la Casa della Fraterna Solidarietà ha saldato oltre cinquantamila euro di debiti, ha pagato migliaia di medicine in fascia C, ha consegnato capi usati di abbigliamento due volte la settimana per cinquantaduesettimane. In piena estate è stata consegnata la cinquecentesima dentiera nel piccolo ambulatorio dentistico allestito nei locale «ma presto – annuncia Aldo Meloni – consegneremo la dentiera numero 600». La fraterna solidarietà in corso Margherita di Savoia è unsorriso a 19.200 denti...

 

 

L’Aics festeggia i 35 anni all’insegna della solidarietà

A dicembre due giorni tra sport, cultura, moda e artigianato Ballo delle debuttanti per aiutare la “Casa” di Aldo Meloni

 

SASSARI. Trentacinque anni di attività e impegno nel campo del sociale, della cultura e dello sport. È questo traguardo che l’Aics, con il presidente Franco Cassano, si appresta a festeggiare con una due giorni che si terrà il 6 e 7 dicembre prossimi. «Una manifestazione che vuole rappresentare un compendio di quello che abbiamo fatto finora», afferma Cassano, alla guida stabilmente da annidel comitato provinciale dell’Associazione italiana cultura e sport. In bilancio c’è innanzi tutto la soddisfazione di aver creato un ormai consolidato punto di riferimento per i giovani nella sede di via Cedrino 3, a Latte Dolce. Dove l’Aics svolge una delle sue attività istituzionali, quella dei corsi di formazione e, soprattutto, a sostegno dell’inserimento di giovani disagiati tramite una costante collaborazione con l’ufficio regionale di giustizia minorile. «Corsi attivi su Cagliari e Olbia, mentre per Sassari siamo ancora in attesa di autorizzazione, che ci auguriamo possa arrivare al più presto», afferma il presidente Cassano. Così i ragazzi possono, attraverso l’apprendimento di discipline varie (dai corsi e tirocini d’informatica al fitness fino a quelli per istruttore sportivo), costruirsi un futuro lavorativo. «Sempre nel solco delle attività a favore delle fasce giovanili, apriremo uno sportello di orientamento al lavoro che sarà guidato da esperti del settore e ci siamo accreditati in Regione per il programma Garanzia Giovani, promosso dall’Unione europea – aggiunge Cassano – che prevede interventi a favore di quanti, tra i 15 e i 29 anni, non hanno occupazione e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione». Inoltre l’Aics ha aperto, sempre in via Cedrino, spazi per la creatività giovanile dove si svolgono laboratori artigianali, corsi di informatica e lingua inglese, attività ludico sportiva e doposcuola. E, infine, ma non meno importante, è l’azione a supporto di imprese dell’artigianato isolano, con la costituzione dell’’Associazione Sa Bottega, che ora si sta allargando all’agroalimentare con i suoi prodotti tipici.

 

Risultati che saranno messi in luce nel corso dell’anniversario dell’associazione. Che sarà anche una manifestazione di solidarietà, poichè l’Aics con i suoi circoli lavora anche nel sociale, nei confronti di chi sta vivendo un momento di difficoltà in questo pesante periodo di recessione. Nella prima giornata che si aprirà sabato 6 dicembre, infatti, alle 21,30, si terrà il “Gran Ballo delle debuttanti” in collaborazione con la Casa della Fraterna Solidarietà diretta da Aldo Meloni, occasione creata per mettere in vendita abiti da sposa il cui ricavato andrà a favore dei bisognosi a cui l’associazione offre ogni giorno cibo e generi di prima necessità. Ballo preceduto da una sfilata di moda con le creazioni di stilisti sardi. Un casting per modelle dai 16 anni in su si terrà martedì (ore 10-13, 16-20) in via Cedrino 3. Domenica 7 dicembre la chiusura con un convegno sulla collaborazione con l’ufficio regionale della giustizia minorile, a cui parteciperà il presidente nazionale Aics, Bruno Molea, deputato e segretario della commissione di vigilanza Rai e Marco Di Lello, della commissione parlamentare antimafia. Poi momenti di sport, musica ed esposizioni di artigianato.

 

 

Abiti in cambio di cibo nel negozio solidale

art 1 novLa Casa della Fraterna Solidarietà inaugura lunedì un market di beneficenza alle Gallerie Auchan

Abiti vintage in cambio di cibo e oggetti utili alle centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila alla Casa della Fraterna Solidarietà. L’iniziativa è dell’associazione di corso Margherita di Savoia che, da lunedì 3 fino al 23 novembre, grazie alla collaborazione e disponibilità delle Gallerie Auchan, aprirà uno spazio per uno scambio all’insegna della generosità verso i più bisognosi.

 

Il “Vintage Solidarity Shop” nasce sul modello dei charity shop inglesi di consolidata tradizione(il primo nacque nel Regno Unito nel 1941) ma per la città è una novità assoluta. «In pratica si tratta di un baratto – spiega Aldo Meloni, presidente della onlus Casa della Fraterna Solidarietà –. Ci saranno a disposizione abiti di tutte le fogge, compresi settanta abiti da sposa, completamente nuovi. Abiti per cibo, che è sempre più necessario e che non basta mai in una città che sta diventando sempre più povera e affamata». Anche perché, purtroppo il Banco alimentare da un anno è bloccato e « non può più rifornire le associazioni caritatevoli visto che l’Agea non consente di recuperare le eccedenze delle produzioni a livello europeo – ha proseguito Meloni –. Perciò ci affidiamo alla generosità dei sassaresi e di quanti vorranno, con la loro presenza al charity shop delle Gallerie Auchan, che ci hanno concesso lo spazio con grande sensibilità, dare un loro contributo».

500esima dentiera alla Casa della Fraterna Solidarietà

La dentiera numero 500 nella “casa dei miracoli”

12SASSARI. Doveva essere la festa per la consegna della dentiera numero 500 ma i dentisti e l’odontotecnico che hanno compiuto il piccolo miracolo di generosità hanno voluto fare una sorpresa ad Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà. E hanno consegnato anche la protesi numero 501 a una paziente in lista d’attesa. Come dire che la solidarietà non si ferma. Il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà ha potuto annunciare con orgoglio: «abbiamo restituito il sorriso ai nostri poveri». Oltre a chi ha ricevuto la dentiera, ieri mattina Meloni era il più felice. E aveva tutte le ragioni per esserlo, lui che dopo avere raccolto e consegnato provviste a migliaia di persone che non hanno il necessario per mangiare, da qualche anno ha deciso di occuparsi anche di tutti coloro che non riescono ad ottenere una protesi dal servizio sanitario.

 

Ieri mattina, nei locali dell’associazione, ai festeggiamenti per questo importante traguardo hanno preso parte il sindaco Nicola Sanna, la presidente della Provincia Alessandra Giudici e l’assessore comunale alle Politiche sociali Grazia Manca. C’erano ovviamente i dentisti Paolo Usai e Dario Bonelli che, in sinergia con l’odontotecnico Gavino Dettori, collaborano gratuitamente con l’associazione nel progetto che ha già restituito il sorriso a cinquecento persone in difficoltà. I dentisti si alternano nelle visite, mentre Gavino Dettori realizza tutte le protesi grazie al materiale fornito dalla Onlus sassarese.

 

La loro ricompensa? «Il sorriso dei nostri pazienti» risponde per tutti Paolo Usai. Il più commovente è stato quello di una insegnante ridotta in povertà dal marito che la maltrattava e che aveva rinunciato a insegnare per non spaventare i bambini con la sua bocca sdentata. E che adesso, grazie alla generosità e professionalità dei volontari, può riprendere a sorridere e a sperare.

 

Tante le persone che ogni giorno si rivolgono all’associazione per avere una dentiera: giovani donne con difficoltà economiche, per la società diventate “brutte” perché senza denti, e che erano depresse. Sono state aiutate. C’è stato perfino un detenuto del carcere di Bancali che, una volta alla settimana, utilizzava i permessi premio per una “ritoccatina”alla protesi.

Il signor Giovanni, al quale ieri mattina è stata consegnata la dentiera, ora può masticare senza problemi. L’uomo si è precipitato davanti allo specchio. «Non ci posso credere – ha detto commosso – posso tornare a sorridere senza mettere la mano davanti alla bocca». È stato lui il 500esimo a riceverla in dono, seguito da Maria (nome di fantasia) che si è rivolta alla Onlus perché, senza denti, si vergognava a sostenere i colloqui di lavoro.

 

Per avere una dentiera, infatti, anche con un reddito ridotto a zero, è necessario sborsare alla Asl o all’Azienda mista non meno di 600 euro. Attualmente, in Sardegna, le protesi ortodontiche non sono inserite tra i Servizi elementari di assistenza (Lea). Nessuno può negare le gravi conseguenze per la salute di chi non è in grado di masticare: denutrizione, problemi di digestione. Eppure, nonostante la Regione non paghi le dentiere, sostiene le cure le malattie causate dalla cattiva masticazione. Una contraddizione che ha conseguenze devastanti per tantissimi sardi. Non ha esitato a denunciare questo grave problema, il presidente Aldo Meloni, che ogni giorno vive a stretto contatto con i poveri di Sassari.

 

L’associazione, in media, consegna giornalmente 500 buste della spesa ad altrettante famiglie. «Chi è povero e sdentato, e si rivolge alla Asl o all’Azienda mista chiedendo una dentiera, si sente rispondere che deve pagare centinaia di euro - spiega -. Questa grave carenza, fino a qualche anno fa, mi era ignota. È stata una signora che, rivolgendosi a noi telefonicamente, ci ha prospettato la sua necessità di una dentiera, che le era stata rifiutata sia dall’Azienda mista che dalla Asl. La mancanza totale o parziale della dentatura è un handicap grave. Ma è anche una sofferenza facile da cancellare. Il risparmio nei costi della sanità si può ottenere migliorando l’efficienza, non con dolorosi e umilianti tagli nelle prestazioni essenziali».

La nostra storia

La nostra storia è semplice. Nel 2006, durante una cena fra amici, fu fatto rilevare che l’eccesso di cibo, al limite dello spreco, era un’offesa alla povertà la cui crescita stava assumendo dimensioni allarmanti anche a Sassari.
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Noi siamo volontari

Il nostro volontariato è contraddistinto dalla totale gratuità delle prestazioni e nell’assoluta apoliticità e aconfessionalità nella nostra operatività. Il rispetto nei confronti dei nostri fratelli in stato d’indigenza permanente o temporanea, è assoluto. Leggi

 

Dentiere

Dal mese di giugno 2012 abbiamo attivato nella sede in C.so M. di Savoia n.6 a Sassari, un laboratorio per l'installazione gratuita delle protesi dentarie. Il Martedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00 un volontario, è a disposizione per concordare gli appuntamenti. Vai